Risata e felicità
Quest’estate mi trovavo a chiacchierare durante una cena con amici, seduti attorno ad un tavolo in un bellissimo giardino di una casa di fronte al mare nella riviera ligure di ponente, gustando insieme fragranti focacce casalinghe, ripieni di verdura, gustosa carne alla griglia accompagnati da un ottimo Valpolicella Ripasso.
Raccontavo e descrivevo cos’è lo Yoga della risata e come si struttura una sessione di YDR ricordando quella condotta (Ridere agli Erzelli) insieme a Viviana Vettorato a luglio nel nuovo parco degli Erzelli.
Il principio dello YDR sta nel ridere senza averne un motivo, nel provocare la risata senza che ci sia una ragione razionale per ridere. Smuovere la risata fisica del corpo, anche forzata all’inizio, ma che una volta partita trascina la mente con sé: “Fai ridere il tuo corpo e la tua mente lo seguirà”. (vedi questo video del dr Kataria – https://www.youtube.com/watch?v=HUkPGL4zQyw).
Ed ecco il punto focale di quella conversazione: ridere senza un motivo è considerato sciocco, quasi denigrante, anche a causa di fattori culturali e generazionali. Quante volte ci hanno detto di non ridere “come degli scemi”, o peggio ancora, alle ragazze, “come delle oche”.
Ridere, e di conseguenza anche essere felici, sembra essere diventato, soprattutto da adulti, un’azione socialmente poco conveniente. Ciascuno di noi sul lavoro deve mantenere un atteggiamento serio e composto per potere essere credibile. La risata è accettabile solo se giustificata da un motivo razionale.
Eppure prima, prima di essere adulti, anzi prima di essere adolescenti, da bambini, ridere era la cosa più naturale. Ridevamo spesso, in ogni occasione, e ridendo diventavamo più felici.
Le regole sociali, la minaccia alla nostra autostima rappresentata dalla leggerezza di una facile risata, ci hanno portato a limitare noi stessi, a ingrigire le nostre giornate.
La risata è portatrice di innumerevoli benefici, tra cui scatenare quello che nello YDR viene chiamato “JoyCocktail”, un insieme di dopamina, serotonina, endorfine,…che, permettendoci di ricambiare molto più ossigeno nei polmoni di quello che facciamo normalmente (da 1/3 a 2/3), ci consente di far arrivare più ossigeno al sangue e alla testa e, di conseguenza, di essere più attenti e performanti e di affrontare con più forza e miglior umore gli inconvenienti giornalieri che ci capitano.
Trovando il coraggio di superare la barriera di sentirsi ridicoli se ridiamo senza motivo, abbandonando l’idea che solo le persone molto serie sono credibili e affidabili, e riuscire a tornare a ridere, e ridere di gusto anche quando non c’è un motivo, ci apre la strada ad essere più creativi, più liberi, e sentirci meglio.
Possiamo iniziare gradualmente, magari davanti allo specchio al mattino mentre ci prepariamo, oppure possiamo anche provare una sessione di YDR, dove troveremo tante persone che come noi vogliono ritrovare la libertà di essere felici.
Alla fine, quella sera, noi lo abbiamo iniziato sotto le stelle, accompagnati dai suoni della natura alternando ampi respiri, risate, chiacchere e buona cucina…